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venerdì 3 febbraio 2012


Romeo & Giulietta
di William Shakespeare

regia Valerio Binasco


traduzione e adattamento Fausto Paravidino e Valerio Binasco
con Riccardo Scamarcio, Denize Ozdgan, Antonio Zavatteri, Filippo Dini, Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Nicoletta Robello, Marcela Serli, Roberto Turchetta, Milvia Marigliano

scene Carlo De Marino; costumi Sandra Cardini; luci Pasquale Mari;
musiche originali Arturo Annecchino; regista collaboratore Nicoletta Robello

Produzione Teatro Eliseo / Compagnia Gank, in collaborazione con Gloriababbi Teatro

Roma, Teatro Eliseo fino al 12 Febbraio

Un maestosa ripresa quella dello spettacolo che la scorsa stagione per un mese e mezzo ha fatto il tutto esaurito. L'amore più famoso e leggendario di tutti i tempi rivive ad opera della bellissima regia (premiata con l'UBU 2010/2011) di Valerio Binasco, ormai una maestrìa indiscutibile. Una scenografia quasi indefinibile delineata tra una piazza di periferia di qualche piccola provincia italiana e l'atmosfera esotica della Spagna dei giorni nostri. I costumi, seppur qualcuno fin troppo “bizzarro”, variano dai mille colori sui noti personaggi della pièce, come ad adibirli a ciò che potrebbero essere ancor di più, rispetto a quanto s'è detto su loro. Gli attori che danno voce e corpo ad essi, si rivelano eccellenti senza interrompere, a parte pochissime sfumature incongruenti, un filo narrativo dove ciascuno è perfettamente parte intregrante dell' azione, come a lasciar intendere il teatro di Shakespeare su un piano perfettamente architettato senza pedine fuori posto. Scamarcio, immerso nei panni di un Romeo incompreso, sarcastico all'inizio e in crisi circa la propria libertà amorosa che lo mette in conflitto con la maggior parte dei personaggi fino all'incontro con la sua destinata inamorata che offre una discreta prova teatrale. Denize Ozlogan, gioca dall'inizio alla fine con un turbinio sfavillante di emozioni che ne fanno una simpaticissima quanto struggente Giulietta che spasima d'amore, senza voler consumarlo, destando sempre l'entusiasmo del pubblico in ogni scena fino all’uccisione finale (molto commovente). È quasi impossibile descrivere il piacere e la bellezza che ci lasciano gli altri bravissimi attori dell'allestimento: la spericolata Balia di Milva Mirigliano che quasi come una prostituta di alto borgo spontanea e impulsiva, non esita a nascondere tutto il suo fervore erotico “tenuto a bada” davanti la sua padroncina; il frate Lorenzo, uno straordinario Filippo Dini; i coniugi Capuleti simili ai capostipiti di un grande clan familiare mafioso grazie al comico e irruente Antonio Zavattieri e una lady Capuleti tossico-alcolizzata mai resa tale grazie alla spiazzante Marcela Serli. Non di meno i bravi Giampiero Rappa, Gianmaria Martini, Roberto Turchetta rispettivamente il saggio principe di Verona, l'antipaticissimo sfacciato Tebaldo e l'ingenuo Paride. E, in ultimo, un sorprendente Mercuzio versione rocker reso dalla pazzia maliziosa e al tempo stesso dalla quiete ferrea ed espansiva del bravissimo Andrea Di Casa. Nonostante le fastidiose pose finali al termine delle ultime battute, che sgretolano in maniera antipatica il respiro di questa storia senza tempo, questa messinscena davvero di essere vista.

Buona Scena!

Mauro Sole

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