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venerdì 3 febbraio 2012

Senza giacca e cravatta, con un jeans e una maglietta: accusì so' v'nut!


C’era una volta…un jeans e una maglietta
Di e con Nino D’Angelo

Teatro Ambra Jovinelli – Roma
fino al 12 febbraio

Lo storico ossigenato caschetto biondo napoletano si confronta e si scontra con la chioma “naturale” di un più attuale Nino D’Angelo che discute sul merito del successo ottenuto con il suo alter ego. Due vite, due tempi, due periodi storici, due modi di cantare che si incontrano e, alla fine, si ritrovano, in uno spazio scenico all’avanguardia: se non vi sono praticabili, gli strumenti elettronici e digitali ormai consentono una rivoluzionaria scenografia bidimensionale che ci riporta con grande nostalgia verso la nostra amata commedia dell’arte e già solo per questo lo spettacolo meriterebbe di essere visto. Lo scugnizzo napoletano che riempie il teatro Ambra Jovinelli, mette il sigillo su una serata che gradiscono anche i non-napoletani, perché se la critica più banale può spingersi a fossilizzarsi solo sulla non-comprensione relativa ai testi delle sue canzoni, c’è come nel nostro caso, chi pur non essendo napoletano vede il valore dell’intensità e della capacità di interpretazione che i “due” D’Angelo riescono ad esprimere in scena. Nino D’Angelo ama le sue canzoni, ama il suo mondo con sincerità e questo riesce ad evidenziarlo proprio attraverso la sua bravura, la sua esperienza (memorabile il concerto del 1986 all'Olympia di Parigi); così come trapela l’affetto per il suo passato quando menziona aneddoti simpatici accorsi prima del successo. Ricordi raccontati un po’ alla Troisi, che dipingono una Napoli semplice, bella, nostalgica. Caodiuvato dalla presenza di bravissimi giovani attori che ballano, recitano e cantano – che per fortuna non sono scorie di reality – il cantautore seduce il pubblico e riesce ad attirare anche grazie alla partecipazione nella pièce dell’attore trasformista Alan De Luca. Uno spettacolo dignitoso mediante il quale attraverso vari omaggi e citazioni d’eccezione come quella per Mario Merola o, ancora per il maestro Sergio Bruni, il cantautore napoletano riesce nel suo “one man show”. E quella duplice personalità che in lui si manifesta si unisce e poi, cosa sarebbe il teatro stesso, senza il suo doppio?...  Applausi e quattro chiamate alla ribalta per il Nino nazionale. Una nota di grande merito alla vocalist che accompagna D’Angelo nelle sue canzoni. Infine, grande ovazione per il successo Senza giacca e cravatta che chiude lo spettacolo.

Buona Scena!
Carlo Dilonardo

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