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lunedì 28 novembre 2011

Il Vantone

di Pier Paolo Pasolini, da Plauto

con Luca Giordana, Massimo Grigò, Roberta Mattei
Dario Mazzoli, Nicola Rignanese, Roberto Valerio

scena Giorgio Gori; costumi Lucia Mariani; luci Emiliano Pona

regia Roberto Valerio

Produzione Teatri di Pistoia

Roma, Teatro Della Cometa, 11 Novembre

Più che una traduzione da Plauto, il Miles Gloriosus di Pasolini è una rivisitazione che supera l'aspetto linguistico (la nuova lingua è invece quella del dialetto romano) e che trasforma il contesto storico tracciato dal grande commediografo classico. La Roma libertina dei vizi e delle orgie di Plauto rimane, ma viene italianizzata, diventando la Roma dei vicoli del centro storico, dei bordelli per i travestiti, i quartieri poveri del Prenestino, quella realtà tanto riecheggiata dai libri e dai film dell'autore emiliano quali Ragazzi di Vita, Accattone, Mamma Roma. Trattasi perciò di un'opera “ritoccata” la cui trama esplora il gusto per lo scherno, la sorpresa, tutto ciò che capita al Vantone, Pirgo Polinice, straordinariamente interpretato da Nicola Rignanese nella messa in scena di Roberto Valerio. Non solo un ottimo regista per la ricostruzione di quest'affresco romano-popolano da cinema neorealista, ma proprio per essersi scelto come direttore delle sorti della commedia: egli interpreta appunto Palestrione, il servo scaltro e furbo di Pirgo Polinice, i cui servigi verranno meno per farsi beffa di lui, delle sue vanterie come Don Giovanni e uomo ricco, ribaltando la posizione del suo padrone. Da tenace istrione, Valerio si alterna tra interpretazioni d'abile presentatore dei fatti e astuto preparatore dei piani con movenze scattanti da gattone, strappandoci non poche risate, ovviamente con l'ampio e generoso contributo degli altri bravi interpreti, la maggior parte impegnati in doppi ruoli. Roberta Mattei calza perfettamente nella parte di Filocomasio, la serva del Vantone terribilmente sottratta da costui al giovane di cui è innamorata, Pleusicle (un simpaticissimo Luca Giordana, altrettanto credibile nella parte del parassita Artotrogo) e per questo, aiutata dal collega Palestrione. Ad aumentare il clima comico, un divertentissimo Massimo Grigò diviso tra il povero e pietoso servo Sceledro e la meretrice Acroteleuzia, ma più che meretrice un autentico travestito il cui trucco rende omaggio all'avanspettacolo con un tributo a Wanda Osiris, un trucco che finirà per ingannare e sedurre lo sciocco protagonista di quest'arguto scherno, perché la maggior parte dei personaggi che ruotano intorno ad esso possano svincolarsene. Uno spettacolo delizioso, vivace ma di fondo anche malinconico che restituisce il ricordo di un tempo forse lontano, le cui dure difficoltà della vita ci fanno ugualmente sorridere per la caparbietà e il forte spirito della gente del popolo che si apprestava a sopportarle giorno per giorno.

Mauro Sole!

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