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sabato 11 dicembre 2010

Donna Rosita nubile... ovvero il linguaggio dei fiori

di Federico García Lorca
regia Lluís Pasqual
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa

con Andrea Coppone, Giancarlo Dettori, Pasquale Di Filippo, Martina Galletta, Alessandra Gigli, Eleonora Giovanardi, Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Rosalina Neri, Franca Nuti, Stella Piccioni, Sara Zoia

scene Ezio Frigerio, costumi Franca Squarciapino, luci Claudio De Pace, musiche Josep Maria Arrizabalaga, movimenti coreografici Montsé Colomé

Roma, Teatro Argentina, sino al 12 Dicembre

«Il teatro di García Lorca, - racconta il regista Lluís Pasqual - come il cinema di Almodóvar, vive di battute pronunciate da donne. Io do ragione ad entrambi, perché sono convinto della superiorità femminile, per intelligenza e per modo di sentire... Ho diretto un cast quasi completamente al femminile, con grandi attrici - tra cui Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Franca Nuti, Rosalina Neri - artiste straordinarie che, da spettatore, ho adorato.» (http://www.teatrodiroma.net).

Le sfaccettature di una società perbenista quale la provincia di Granada, non riescono a dissolvere la speranza e il cuore di una donna candida e fragile come la rosa, uno dei tanti fiori del suo giardino, e che nella sua coerenza deciderà di appassire delicatamente anche se con amarezza. Lorca, rispetto alla passione sanguigna dei drammi maturi quali “La Casa di Bernalda Alba” e “Nozze di sangue” cosparge la vicenda di “Donna Rosita Nubile”, l'omonima protagonista, di una malinconia checoviana che lascia il tempo che trova per un delizioso affresco di personaggi, dove è presente particolarmente la figura femminile. In effetti non si tratta solo della storia di Rosita: è un testo che parla di donne, e di come nel corso degli anni hanno dovuto provare con grande intelligenza il peso del passato e delle restrizioni sociali cui hanno saputo abituarsi. La Casa di Bernalda Alba fu per la prima volta diretta in Italia da Giorgio Strehler al Piccolo di Milano, e ora la grande tradizione del teatro milanese ritorna proprio con Donna Rosita Nubile al Teatro Argentina di Roma, un debutto romano che ha segnato il ben accolto e trionfale ritorno di alcune glorie del leggendario palcoscenico. Proprio come un omaggio ai grandi successi del Piccolo, ecco che l'autorevole regia dello spagnolo Lluis Pasqual inizia con totalizzante bianco (non a caso quello rimasto noto per Il giardino dei ciliegi). Si respira una sorta di armonia e tranquillità nel vedere questo spettacolo omaggio al tempo, a quello che è stato e a quello che avverrà, ovviamente grazie a un gruppo nutrito di ottimi attori, fra i quali anzitutto colpiscono indubbiamente Franca Nuti e Giulia Lazzarini, rispettivamente la zia di Rosita, padrona della casa e la Governante: un duo memorabile nei loro scambi di ricordi e battibecchi che permettono a ciascuna di esse, di dare il meglio. In particolar modo la Lazzarini quale grande attrice nell'esuberanza del personaggio che si dimenerà non solo come una marionetta, ma ruberà la risata anche in una sorta di tributo interpretativo ironico alla (Cortese) collega di quel famoso giardino. La Jonasson nelle vesti di Rosita si alterna facilmente a momenti di gioia quasi adolescenziale ma anche di lutto sul volto, un'interpretazione da far emanare al pubblico un'attesa rassegnazione da zitella, anche se spesso si sfiora il troppo mieloso con un fiato un po' ansioso. Qualche scena di gruppo sembra non esser necessaria, quanto invece quella che sta al cruccio dell'umorismo nel salotto di Rosita: i personaggi frivoli delle Manole, anche se più formali rispetto alle signorine Ayole, ci fanno assaggiare con musicalità e danza gli aspetti e i piaceri delle donne che si consolano nell'attesa di un matrimonio, sia il loro o quella di un'amica. Pochi i punti in cui sembra eccedere uno smisurato accademismo e non sempre azzeccata la scelta dei costumi, un paio forse più adatti a Grease. Per alcune ragazze questo matrimonio non avverrà mai, come accadrà a Rosita che porterà in corpo la tragedia del silenzio. Seppur consapevole della cruda realtà di un amore ormai sparito, un fidanzato che partito per un paese lontano non tornerà più perchè già sposatosi, mentirà a se stessa per quell'amore incondizionato che ora non le gioverà ma che le renderà onore. Il bianco regnante per la maggior parte del tempo si dissolve nel suono del vento che sbatte le finestre della casa di Rosita e intanto la rosa comincia ad appassire. Bravissimi tutti gli altri interpreti: Andrea Coppone, Giancarlo Dettori, Pasquale Di Filippo, Martina Galletta, Alessandra Gigli, Eleonora Giovanardi,Rosalina Neri, Stella Piccioni, Sara Zoia.

Buona scena! Mauro Sole

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