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venerdì 5 novembre 2010

Un sogno nella notte dell’estate

Uno spettacolo di Massimiliano Civica
Costumi Clotilde, Oggetti di scena Paola Benvenuto, Maschere Atelier Erriquez & Cavarra
Tecniche del corpo Alessandra Cristiani,Tecniche della voce Francesca Della Monica, Supervisione tecniche di ventriloquismo Samuel Barletti
Con Elena Borgogni, Valentina Curatoli, Nicola Danesi, Oscar De Summa, Mirko Feliziani, Riccardo Goretti, Armando Iovino, Mauro Pescio, Alfonso Postiglione, Diego Sepe, Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi,
Luca Zacchini

Prodotto da Teatro Stabile dell’Umbria / Compagnia Il Mercante
Con il sostegno alla produzione di Romaeuropa Festival 2010

Massimiliano Civica firma uno spettacolo per il quale ha approntato una nuova traduzione del testo modificandone leggermente anche il titolo tradizionale. Un allestimento giocato sulla fascinazione della macchina teatrale a vista, dove gli elementi scenografici sono gli stessi oggetti di scena e il mondo magico sarà creato solo attraverso tecniche teatrali illusionistiche. Una semplicità nell’impianto visivo non lontana dal minimalismo delle messe in scena dell’epoca elisabettiana, ma funzionale a penetrare nella densità di questo testo all’apparenza così popolare, alla ricerca della chiarificazione della sua sintassi profonda e delle sue intricate stratificazioni. (http://romaeuropa.net/festival/programma)

Roma, Teatro Vascello, 27Ottobre

Il minimalismo scenografico cui ci aveva già abituati Massimiliano Civica con il suo premio Ubu alla regia 2008 con “Il mercante di Venezia”, ritorna quasi in parte (una fila di poltrone lungo sia il lato destro che sinistro del palco con al centro un piccolo sipario) nel suo nuovo allestimento shakespeariano ora in tournèe, Un sogno nella notte d'estate, che ha debuttato a Roma nella grande sala del Teatro Vascello in occasione del RomaEuropa Festival. L'operazione, in parte costituita da una piccola rivisitazione drammaturgica, appare perfettamente imperniata nel valorizzare la centralità attoriale, ovviamente con una cifra di misura stilistica che segna un percorso di ricerca non del tutto denigrante la tradizione ma senz'altro lungi dal cimentarsi in una facile recitazione sotto testuale, di questi tempi troppo frequente senza buoni esiti. I mondi del Sogno di Shakespeare vengono caratterizzati da una linea di registro che li divide, facendoci perpetrare sino a remoti e misteriosi ritratti dei personaggi delle coppie di Atene da un lato, a una compattezza ironica senza limiti dei comici-artigiani qui sotto un impronta, diremmo noi “fricchettona”, dall'altro . Balza nel mezzo del tessuto interpretativo minimalista Elena (Elena Borgogni), espressiva quanto basti nella sua minutezza da fragile eroina per apparire come una figura “bergmaniana”. È uno dei capisaldi di questo curioso straniamento alla Civica che non ha demorso nemmeno quando una trentina degli spettatori, tra cui pure quelli venuti con buoni propositi, hanno abbandonato il Vascello a metà spettacolo perché o inariditi o annoiati. In effetti questa messa in scena non si può dire che tenga molto conto del ritmo, dato che è vicinissimo al rischio di un appiattimento: che sia tuttavia questo però il desiderio registico, di lasciare metaforicamente ai teatranti del sogno le sorti della magia del teatro? Ad ogni modo questo non ha impedito alla nostra concentrazione di farci sfuggire gli intrecci “neutrali” che hanno aperto uno spiraglio alla sofisticatezza degli interpreti di Ermia, Demetrio, rispettivamente i bravi Francesca Sarteanesi e Mauro Pescio, e alla freschezza di Armando Iovino (Lisandro). Questo mondo della coppie, abbandonati scalzi nelle loro umili vesti bianche entra nettamente in opposizione non solo col nero scenografico ma con i colori, letteralmente ed emotivamente, appartenenti alla banda schizofrenica guidata da Alfonso Postiglione, un impeccabile Bottom che assieme al resto degli artigiani (simpaticissimi tutti, dall'inizio alla fine) per i festeggiamenti nuziali di Ippolita e Tisbe (gli stessi Titania e Oberon dalle tinte orientali interpretati da Oscar De Summa e Valentina Curatoli) ci lasceranno una rappresentazione di Tiramo e Tisbe senza precedenti. In ultimo, non perché qualitativamente meno riuscito, tutt'altro, ci riserviamo un piccolo elogio alla performance di Mirko Feliziani (Egeo/Puck) caratterizzata dall'alternarsi di vari registri vocali in relazione a una natura-zombiestica presenza ben realizzata attraverso un semplicistico intercalarsi nei panni del buon risolutore. Unico spirito, Puck, ridato in carne ossa rispetto al gioco di mini lampadine non propriamente riuscito per alludere alle fate e agli spiritelli.

In tournèe a Perugia dal 3 al 7 novembre

Mauro Sole!

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