BIZARRA
terza puntata, “Il patacon”
Di Rafael Spregelburd / traduzione: Manuela Cherubini
Direzione artistica: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Giorgio Barberio Corsetti
Squadra Regia: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Fabio Cherstich, Flaminia Caroli
Una produzione: Fattore K, Angelo Mai, PsicopompoTeatro
Con il sostegno di: Rialtosantambrogio, Semintesta – Spazio Zip, produzionepovera, I Generali
Produttore esecutivo: Francesca Mancini
Cast degli eroi di BIZARRA – terza puntata IL PATACON
Luisa Merloni, Pepita Cianfoni Raffaella Pontarelli, Simona Senzacqua, Laura Riccioli, Patrizia Romeo, Giorgio Sorrentino, Gianmarco di Lecce, Fabio Pappacena, Serenella Tarsitano, Mary di Tommaso, Andrea Martorano, Andrea Alessandro la Bozzetta, Paolo Civati, Ferruccio Ferrante, Marco Quaglia, Pamela Sabatini, Paola Michelini, Alessandro Riceci, Raimondo Brandi, Stefania Aluzzi, Andrea Capaldi, Sylvia de Fanti ,Valentina Brusoli
Roma, Angelo Mai, 2-5 Novembre
Colpi di scena per la saga di Spregelburd al suo terzo episodio, un successo decretato anche da un pubblico costituitosi fedelmente una volta alla settimana in questo ammirevole tour de force teatrale: ce ne da la conferma la moltitudine - in sottofondo - di piccole risate all'ingresso, senza che abbiano ancora aperto bocca, dei personaggi che ci hanno allietato precedentemente. Li ritroviamo più “bizarri” che mai: in primis Velita e Candela, inconsapevolmente sorelle, ormai alle soglie di una nuova amicizia grazie alla spinta della povera Velita per la ricca ma insoddisfatta Candela di apprezzare le cose piccole della vita e ad aiutare la povera gente. In compenso purtroppo il nostro dolce entusiasmo e della povera Velita, svanirà in una triste e fulminea agonia per lo spodestamento verginale subito violentemente dall'inconscio Sebastian (Paolo Civati), ubriacato dal padre (il saccente quanto crudele Andrea la Bozzetta) speranzoso di ritrovare un figlio sotto un ombra più peccaminosa: la scena dello stupro per qualche attimo tocca le soglia del macabro per un crudo realismo peraltro sotto lo sguardo e la recitazione non del tutto credibile di Valentina Bruscoli nei panni della stellina Bizarra. Ad ogni modo qualsiasi sconcerto ottenuto sotto tale visione viene salvata dalla invulnerabile interpretazione d'ingenua teenager di Pepita Cianfoni (Velita).Tra le porte del mattatoio, le increspature della casa di Franco e le mura di villa Auster alcuni personaggi dei primi due precedenti episodi appaiono eccessivamente secondari e qualche volta fuori dal tempo. Non ce ne voglia infatti qualcuno se affermeremo con certezza che il titolo di regine della risata per questa terza puntata spettano di diritto alla cameriera Amelia Butìn e alla sua padrona Felicia Auster, rispettivamente Mary di Tommaso e Patrizia Romeo. Amelia finirà per contraddire maggiormente la sua tenera-sexy immagine con il suo imperdibile “barese stretto” non proprio il massimo della finezza, atteggiandosi da diva per il suo successo come sponsor del misterioso profumo “Bizarre”, in tutto ciò venendo meno al suo lavoro basilare (battute come “Qualcuno potrebbe andare ad aprire la porta?” sono tra i più validi esempi). Felicia inaspettatamente ci cattura per una freddezza del tutto ovvia all'idea che qualcuno possa aver catturato la figlia (in realtà nipote) Candela. Benché le preoccupazioni sul fallimento per la mancata formula del profumo Bizarre, la scarsa collaborazione della sua artista protetta Trisha e le accuse del suo rivale Annibal (Andrea Martorano) aggravino sempre più su di lei, non esiterà a compiacersi buffamente del suo fascino sino ad omaggiare per qualche attimo la Dietrich de L'angelo azzurro distendendosi appena fuori il palcoscenico sul pianoforte dove suonano i due pianisti che hanno accompagnato la puntata con musiche dal vivo. Nel frattempo Candela (Luisa Merloni), decisa a vivere per qualche tempo a casa di Velita, troverà qualche geniale aneddoto economico per il paese, ”il patacon”, con l'approvazione di tutti, in primis della puntuale e immancabile frizzantezza di Paola Michelini, alias la rappresentante sociale Yeni Venitez. Peccato che quanto inizialmente fosse apparso sconcertato in un dipinto un po' destabilizzante, si riconferma su un finale di gruppo in crociera alquanto non dissimile da una cattiva prova di clawneria ed oscura inutilmente l'immagine Vamp di Encarnacion di ritorno in viaggio verso l'Argentina. Speriamo di ritrovare al più presto quell'indescrivibile impatto riscontrato al debutto del progetto. Al prossimo appuntamento!
Mauro Sole
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