Bizarra
4°puntata, “Il lungo braccio della legge”
Di Rafael Spregelburd / traduzione: Manuela Cherubini
Direzione artistica: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Giorgio Barberio Corsetti
Squadra Regia: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Fabio Cherstich, Flaminia Caroli
Una produzione: Fattore K, Angelo Mai, PsicopompoTeatro
Con il sostegno di: Rialtosantambrogio, Semintesta – Spazio Zip, produzionepovera, I Generali
Produttore esecutivo: Francesca Mancini
Cast degli eroi della quarta puntata “Il lungo braccio della legge” :Giorgio Sorrentino, Mariano Arenella, Laura Riccioli, Andrea Alessandro La Bozzetta, Matias Endrek, Fabio Pappacena, Gianmarco Di Lecce, Luisa Merloni, Paolo Civati, Gaspare Balsamo, Raffaella Pontarelli, Stefania Aluzzi, Patrizia Romeo, Ferruccio Ferrante, Andrea Martorano, Pamela Sabatini, Raimondo Brandi, Marco Quaglia, Sylvia De Fantis, David Power, Serenella Tarsitano, Pepita Cianfoni, Simona Senzacqua & Cristina Spina (ospite)
Roma, Angelo Mai, 12 Novembre
Tornano a riaccendersi e a rianimarsi i colori dalle tinte istrioniche all'ennesima potenza della saga che ha conquistato nell'arco di quattro settimane gran parte del pubblico di Roma. Spregelburd questa volta taglia molti nodi al pettine, dando un giusto calibro a una storia sempre più avvincente e curiosa, lasciando che la media della presenza dei personaggi sempre più rimasti a galla si ribalti. Si pensi alla stessa Velita (Pepita Cianfoni) che subirà il netto taglio al dito provocatole da una delle grandi macchine del mattatoio (pare proprio che il testo di Spregelburd poco a poco si diverte ad abbattere le principessine sognatrici). Come se non bastasse il mattatoio non riesce più a contenere la forza rivoluzionaria dell'impacciato quanto tenero Huguito Capriota (il simpaticissimo Raimondo Brandi) mandato in commissariato dopo aver fatto leva sui nervi del suo superiore, Velez (Fabio Pappacena, impegnato anche nel ruolo del bambino innocuo). Proprio in un azzeccato gioco attoriale del doppio trova rinforzo questa puntata, impresa affidata appunto come già detto a Fabio Pappacena, Mariano Aranella (il poliziotto piacione Suardi/il secondo bambino inoffensivo), Giorgio Sorrentino (il camorrista Alvaro/l'agente imbranato Reuter) e in particolar modo Pamela Sabatini (la povera cieca Genoveva/l' agente spiccata per la sua schiettezza romanaccia Melina Trelles) prima più istintiva, fragile e desiderosa di abbattere i muri della sua trasgressione, guidata dalla perfida e ben ritrovata matrigna Wilma, ora nera e incavolata sul posto di lavoro nella polizia. Una sorpresa molto efficace come Stefania Aluzzi nei panni di Encita Moròn, moglie di Franco (Ferrante nella sua neutralità più divertente che mai), e le cui precedenti incursioni si rivelano non renderle merito rispetto alla prova da sensitiva pazzoide che fa le veci dei due personaggi alla Tim Burton della serata, gli spiriti della mamma e della nonna (David Power e Matias Endrek). Il bell'assortimento è abbondante quanto basta per riempire i vuoti colmati dall'assenza di Amelia, e troviamo anche le abilità da catwoman di spia malefica quella interpretata da Sylvia De Fanti al momento di dover uccidere Sebastian (eccellente comico Paolo Civati) per volere di un padre smascherato del suo sogno alla Flashdance. Peccato dover constatare che solo in veste di ospite la regia della Cherubini si avvale di un avvincente e stuzzicante romagnola (Minni) interpretata dalla bravissima Cristina Spina, impegnata nel sedurre l'agente di turno capitatole. Tra amori che paiono nascere (Trisha e Huguito) e sfortunate coincidenze (Genoveva sfiorerà soltanto l'uomo tanto desiderato la cui immagine risiede sulla sua maglietta), ci si prepara per "l'eventone" degli eventoni bizarri, il concorso di Miss Conceria. Chi sarà la vincitrice? E saranno mai in grado i poliziotti capitanati dal Commissario Francisco B. Mayers a fare leva sulla scomparsa di Candela? Beh, speriamo non siano tutti troppo fra le nuvole come l'agente Julio Osvaldo Tramutola (un credibile Marco Quaglia). Come direbbe la ormai matrona di Bizarra, la nostra adorabile Felicia che tutti aspettiamo, “Working for progress, Darling!”
Mauro Sole
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