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mercoledì 20 ottobre 2010

BIZARRA
Di Rafael Spregelburd / traduzione: Manuela Cherubini
Direzione artistica: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Giorgio Barberio Corsetti
Squadra Regia: Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Fabio Cherstich, Flaminia Caroli
Una produzione: Fattore K, Angelo Mai, PsicopompoTeatro
Con il sostegno di: Rialtosantambrogio, Semintesta – Spazio Zip, produzionepovera, I Generali
Produttore esecutivo: Francesca Mancini

Cast fisso degli eroi di Bizarra
Stefania Aluzzi, Mariano Arenella, Gaspare Balsamo, Pamela Sabatini, Raimondo Brandi, Valentina Bruscoli, Andrea Capaldi, Giorgio Carugno, Pepita Cianfoni, Paolo Civati, Sylvia De Fanti, Gian Marco Di Lecce, Alessandra Di Lernia, Mary Di Tommaso, Matías Endrek, Ferruccio Ferrante, Clara Galante, Andrea Alessandro La Bozzetta, Andrea Martorano, Luisa Merloni, Paola Michelini, Orsetta Paolillo, Fabio Pappacena, Raffaella Pontarelli, David Power, Marco Quaglia, Laura Riccioli, Alessandro Riceci, Patrizia Romeo, Laura Sampedro, Simona Senzacqua, Giorgio Sorrentino, Serenella Tersitano

prima puntata. “Nasce una stella bizarra”, 19-22 ottobre all'Angelo Mai, Roma

Quello che in molti credevano si trattasse di un'operazione commerciale costruita attraverso un impresa propagandistica virtuale con pubblicità da parte degli attori e di tutto lo staff su internet, si è rivelato uno dei più divertenti format teatrali degli ultimi anni. Anche noi delle Grandi Dionisie eravamo alla prima di uno degli eventi più clou del momento: Bizarra, la prima e unica Teatronovela ideata da uno degli ultimi scrittori e registi teatrali argentini, Rafael Spregelburd. L'operazione in Italia, condotta da Manuela Cherubini, si è avvalsa di alcune degli artisti più validi nel panorama teatrale indipendente di Roma, una revisione alquanto riuscita dato il debutto della teatronovela al Festival di Napoli in una versione “napoletana” a giugno. Difficile tutto sommato definire Bizzarra: gli intrecci, i delitti, gli spericolati episodi ai quali ci sottopongono le protagoniste, Velita e Carmela, due sorelle separate sin dalla nascita, nell'Argentina narrata da Spregelburd con un'ironia altamente pungente sul canone televisivo che ha caratterizzato da quasi 40anni il paese, un’ironia che allo stesso tempo rappresenta quella soglia di speranza per la crisi cui è sottoposta come sappiamo da troppo tempo la nazione. C'è questo e oltre, ed è grazie all'attenzione incessante verso questo spettacolo che possiamo cogliere sempre più sfavillanti sorprese dovute a un cast eccezionale, o meglio, una serie di attori che hanno tramutato il testo dello scrittore argentino, italianizzandolo nelle loro interpretazioni, segno forse di quanto rappresenti un'operazione così difficile anche per noi italiani in un momento dove il teatro è all' ultimo posto dei nostri affari di stato e governo. In tutto questo, qual è l'esito dell'impresa romana di Bizarra? Una carrellata di personaggi dalle sfumature più impensabili che nell'arco di un'ora e mezza, almeno questa è stata la durata della prima puntata, hanno pianificato un ritmo quasi perfetto, dove la risata e il sorriso sono garanti minuto per minuto senza annoiare mai. Meriterebbero quasi tutti di essere citati per la qualità interpretativa di ciascun personaggio, e quindi ci limiteremo a dire che non è nemmeno facile all'interno di un così vasto progetto riunire attorno a se degli interpreti (coinvolti più di trenta attori per un numero di dieci puntate) in grado di arricchire un contesto simile con un registro che vada dalla più ampia naturalezza alla più grottesca incontenibilità, decorata qual si voglia con un qualche riferimento a una macchietta romana, napoletana e così via, e quant'è sorprendente vedere quest'incessante tripudio di interazioni, giocate al momento giusto. Non c'era davvero da aspettarsela, specie se si tiene conto che dopo il simpatico collage della sigla proiettata sul fondale del palco dell'Angelo Mai, con tutti gli attori che vi prendono parte, per un attimo ci aveva messo un po' di inquietudine il breve montaggio delle immagini raffiguranti dei bovini morti, pronti per essere sottoposti al macello, e intanto qualche voce off da fantasma che fa il coro degli animali immersi nel sangue, probabilmente un momento simboleggiante il disastro dell'Argentina. Che il testo di Spregelburd e questo divertentissimo allestimento siano indice di speranza? A noi piace pensar di si. Alla prossima puntata, e non perdetevi la prima.

Buona scena! Mauro Sole

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