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martedì 20 aprile 2010

SCARTI NOBILI

Beatrice Cenci, donna contemporanea

Scritto e diretto da

ROBERTO AGOSTINI

con

ANNALISA PICCONI

Dal 7 al 25 aprile 2010 – Teatro dell’Orologio, Roma

Nel 1599 a Roma, l’11 Settembre, fu condannata a morte Beatrice Cenci, una nobile romana poco più che ventenne, con l’accusa di aver ucciso Francesco Cenci, un padre brutale e violento ma nobile, quindi intoccabile.(La violenza carnale prevedeva allora la pena di morte per tutti gli altri, ma non per lui). Già condannato per violenze sessuali a pagare multe onerose allo Stato Pontificio, continuava a reiterare i suoi abusi anche nei confronti della figlia.

[dal comunicato stampa]

All’ingresso in sala l’atmosfera è particolare, per non dire “pungente”. Una passerella di chiodi, di lunghi chiodi costituisce una forte attrattiva, quasi ad essere il ferro desideroso della calamita, impersonata – evidentemente – nello spettatore. Si spengono le luci. Si riaccende un proiettore dietro una spaventosa figura, un misto tra la Samara di The Ring e la Elisabeth di Don’t say a word (film di grande successo nel loro genere): inizia questo viaggio, questa storia cupa raccontata da Beatrice, appunto. Una storia/testo assolutamente attuale, che nel sottotitolo (“donna contemporanea”) fa pensare alle tragedie che si consumano sulle donne in ogni parte del mondo: non c’è periodo, non c’è luogo in cui questa sopraffazione dell’uomo sulla donna abbia dato una tregua. Tra l’altro, la straordinaria Annalisa Picconi è una delle co-protagoniste del reading Passi Affrettati, testo di Dacia Maraini che ha come tema questa piaga della società. L’onirico percorso (noir?, horror?) che si compie fa rivivere con estrema intensità ogni singolo, tremendo momento della vita della protagonista; che, nonostante, il suo malessere ha di tanto in tanto i ricordi – certo, offuscati, rubati dal padre – di una emozionante spensieratezza infantile. Questo il profilo drammaturgico. Analizzando il lato prettamente artistico, non v’è dubbio che siamo di fronte ad un momento di puro teatro, di vera ritualità. Quel rito che grazie ad un officiante della bravura della Picconi fa sentire fortunato lo spettatore. Elegante anche la regia di Roberto Agostini, che è anche l’autore del testo. Evento riuscito, perfettamente.

Il testo è stato selezionato dal MI.BAC per la Settimana della Cultura.

Buona Scena! Carlo Dilonardo

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