più di 10.000 lettori hanno scelto LE GRANDI DIONISIE...

giovedì 28 gennaio 2010

IN NOME DEL PAPA RE

di L. Magni

Versione Teatrale di Antonello Avallone

Con Antonello Avallone, Sergio Fiorentini

regia di Antonello Avallone

TEATRO dell’ANGELO, Roma – fino al 21 febbraio

Una contessa, madre segreta di un rivoluzionario (Cesare Costa) accusato con due amici (Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti) di aver compiuto un attentato in una caserma di zuavi, si rivolge a un giudice della Sacra Consulta, Monsignor Colombo da Priverno perché la aiuti. Per vincere la resistenza del Monsignore gli confessa che lui è il padre dell'arrestato, nato da una fugace relazione avuta nel 1849. Riuscirà a liberarlo, ma non riuscirà ad intervenire a favore degli altri due arrestati che verranno condannati a morte dal tribunale ecclesiastico, nonostante l'arringa di Monsignor Colombo. Il giovane verrà però ucciso in un'imboscata tesa dal marito della contessa che lo riteneva l'amante della moglie. Rilettura in chiave anticlericale dell'ultima condanna a morte decretata dall'autorità papale, il 22 ottobre 1867

[da http://www.teatrodellangelo.it/]

Uno dei testi più importanti del celebre Luigi Magni, facente parte della trilogia nella quale è presente il tema del rapporto tra il popolo e l'aristocrazia romana con il potere pontificio, durante l’età risorgimentale. Scritto e diretto nel 1977, questo testo è il secondo della serie che il regista ha voluto ambientare nella Roma ottocentesca, iniziata con Nell'anno del Signore (1969) e proseguita con Arrivano i bersaglieri (1980), 'O re (1989), In nome del popolo sovrano (1990) e La carbonara (2000). In questa versione ripresa e adattata ai tempi e alle “necessità” teatrali da un uomo di scena come Antonello Avallone, lo spettacolo riesce a regalare al pubblico un dignitoso e divertente spettacolo che, nonostante le risate scaturite da una serie di gags e lazzi che vengono scambiati tra i due protagonisti, ci regala anche un quadro infelice – ai limiti – squallido della Chiesa Cattolica romana di fine Ottocento. Buone anche le interpretazioni di Tonino Tosto e Aldo De Martino. Stra-ordinari i costumi e le bellissime scenografie costruite per l’occasione da Red Bodò, emblema di una vera e viva arte scenica; gradevole anche il disegno luci che tiene conto di due piani dedicati all’azione scenica. Infine, un personale, ma sincero e fragoroso applauso a Sergio Fiorentini.

Insomma, un gradevole e puro momento di teatro.

Buona scena!

Carlo Dilonardo

Nessun commento:

Posta un commento