CU A
CAPU VASCIATA
Musiche dal vivo eseguite da Gianfranco De Franco e Ilaria Montenegro
Ideazione, musica, e prodotto da Gianfranco De Franco
registrato e missato da Gennaro De Rosa
voci recitanti registrate di Saverio La Ruina, Maria Marino
Musiche dal vivo eseguite da Gianfranco De Franco e Ilaria Montenegro
Ideazione, musica, e prodotto da Gianfranco De Franco
registrato e missato da Gennaro De Rosa
voci recitanti registrate di Saverio La Ruina, Maria Marino
Cosenza, Galleria
Terrain Vague, 22 Aprile
Il primo
disco del clarinettista Gianfranco De Franco, Cu a capu vasciata brilla di
varianti musicali il cui suono sofisticamente studiato e messo a fuoco per il teatro
si arricchisce. Quella di Domenica 22 Aprile presso la Galleria D'Arte Terrain
Vague di Cosenza è stata una importante performance del musicista calabrese,
che grazie all'accompagnamento musicale della flautista Ilaria Montenegro,
sottolinea maggiormente il minimalismo sperimentale che pervade l'intero disco.
Trattasi di un suono dolce e allineato, quello del clarinetto, mischiato al tempo
stesso col folklore dei suoni riecheggianti nella Calabria di Dissonorata
e L'Aborto. I monologhi di
Saverio La Ruina per i quali le musiche sono state composte vengono filtrate
nuovamente dal suo stesso compositore dandone una linfa vitale curiosa cui non
si rimane indifferenti, pensando all'apertura del concerto su Pensiero Segnato,
prima traccia del disco dai toni narrativi lenti che dal vivo rendono
maggiormente i suoi sussulti crudi e malinconici. Ottima scelta lo stacco
leggero, che ha per l'appunto il sapore del comico, il secondo brano Le
Zitellone Claudicanti. Nella Terrain Vague, il rosso purpureo tenue che ha
abbracciato la sala invita a un piacevole distacco dalla visione per cui il
nostro ascolto può cogliere maggiormente le tinte aspre simili al jazz fusion
di L'attesa Spezzata e al carillon psichedelico di Pascalina e
Vittoria. Un concerto che permette di snodarci con la musica circa i luoghi
corrosi dalla povertà, la miseria e dall'occhio maschile di paese che segrega
la donna al suo piacere e volontà. Quindi una musica che lascia intendere anche
disperazione e dispersione dove c'è di conforto il filo continuo di una musica
senza pause che la spezzi, eccetto la piacevole sorpresa di alcuni elementi
naturali (Ricordi). Se si prendono i curiosi anelli/catene adoperati da
Ilaria Montenegro per l'utima fase del concerto, la più esauriente
nell'immaginazione, ritroviamo un mood dove spiritualità e follia coesistono
sino alla propulsione di un suono affascinante e vigoroso: Sogno Negato
e Volo Infermo ultimi brani nati
per la performance teatrale APP! Da ascoltare, davvero! A breve piccole e
grandi tappe per tutto il paese per la sponsorizzazione di questa grande
impresa indipendente di grande qualità.
Buon ascolto! Mauro Sole
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