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venerdì 9 marzo 2012


LA PRESIDENTESSA

di Maurice Hennequin & Pierre VeberMA
regia  Maurizio Lops
con Alessia Amendola, Fabio Antonelli, Elena Cucci, Massimiliano Delgado, Ramona Fiorini, Maurizio Lops, Giuseppe Ragone, Ilary Artemisia Rossi, Leonardo Sbragia, Tiziano Scrocca, Carlotta Tommasi, Alessandro Vichi

aiuto regia: Sara Palma
costumi: Giulia Amendola e Giorgia Forte
disegno luci: Francesco Mischitelli
luci e fonica: Alessio Manuali

Teatro Sette, Roma, fino all'11 Marzo


Debutta a Roma La Presidentessa, commedia degli equivoci per eccellenza in pieno stile Vaudeville e che nella regia di Maurizio Lops trova la chiave del fermento in una semplice e modesta scenografia sul palcoscenico del Teatro Sette, un delizioso salotto in cui vedremo alternarsi i vizi e le scampagnate della ricca borghesia cui al centro troviamo  Gobette (Elena Cucci). L'arrivo dell'attraente soubrette francese nella casa del sindaco di provincia Tricointe, dopo che costui stesso l'ha fatta allontanare dall'albergo dove alloggiava durante una tournèe teatrale, è il punto iniziale da cui il ritmo spassoso di questo testo che cerca il piacere dello spettatore, comincia a crescere e a incuriosire a dismisura. A maggior ragione in un caso come questo, dove quasi tutti gli attori si prestano fedelmente alla ricreazione dei personaggi “creati” dai casi e dalle situazioni comiche che s'alternano, o per meglio dire, s'incrociano come un ciclo naturale della vita. Non sono tanto i personaggi che contano, quanto l'azione concreta che non si può rompere in maniera fiacca ma deve scorrere proprio perché è il ritmo stesso della comicità a richiederlo. A dimostrazione di ciò un gruppo di attori molto bravi ben nutrito  sulla stessa linea di carica energetica che non si lascia mai scappare un tempo morto. Da ricordare in particolar modo la cameriera strampalata Sofia di Carlotta Tommasi, pronta a cacciare la risata, appena messo piede in scena; Ilary Artemisia Rossi nei panni di Aglae, al culmine della bravura nella nevrosi irrequieta e la frenesia nascosta della vera consorte del sindaco; l'usciere più indemoniato e ferocemente pronto a vendicarsi del suo capo perfettamente restituito grazie all'esplosione emotiva di Massimiliano Delgado. Tutto, di più e niente in uno spettacolo così delizioso.

Buona scena, Mauro Sole!

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