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lunedì 6 settembre 2010

MANIFESTAZIONE
SHORT THEATRE

Motus TOO LATE! (antigone)contest #2
ideazione e regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni e Vladimir Aleksic
Teatro India
3 settembre 2010

TOO LATE! è il secondo contest dove Silvia/Antigone/Emone si confronta con Vladimir/Creonte, secondo un crudo meccanismo di esposizioni e sfide che amplificano, in modo subdolo, i giochi di potere fra padri e figli, ma anche quelli dei “Nuovi Dittatori” d’oggi. Mentre il contest #1 era focalizzato sulle relazioni di fratellanza, tanto che Polinice/Benno Steinegger, in dissidio fra l’essere pacifista o terrorista, accoglieva le ambivalenze delle varie esegesi, qui sono le relazioni di potere al centro del confronto, dalle micro intolleranze quotidiane alla perversione dei “Padri Mediatici” che agiscono “per il bene” dei figli: si entra nella sfera dell’intimo, per colpire al cuore l’intoccabile famiglia italiana. I dialoghi sono generati dalla povertà del campo scenico, secondo un percorso drammaturgico quasi situazionista, che induce gli attori a partecipare attivamente al contraddittorio teorico-pratico sulla tentata messa in scena.
( http://www.shorttheatre.org/compagnie/Motus_Too_Late.html)

Benchè ancora non sia iniziata ufficialmente la stagione del teatro di Roma, lo spazio e gli edifici storici del Teatro India hanno riaperto festosamente i battenti in anticipo per ospitare la prima parte della rassegna “Short Theatre 2010” ideata e organizzata da Fabrizio Arcuri (Accademia degli Artefatti). Un giro consecutivo dietro l'altro di spettacoli/perfomances che si alternano tra gli spazi interni ed esterni dell'India, vede protagonisti alcuni degli artisti più affermati, ma anche emergenti, della scena sperimentale: una programmazione interessante che unita all'atmosfera suggestionata dalle vecchie mura, il foyer all'aperto, nuovi impianti e istallazioni non può che sorprendere e destare un pò di curiosità tra i numerosi che hanno preso parte alla serata augurale della manifestazione. E tale progetto non poteva che trovare nel suo primo giorno di programmazione la sua punta di diamante nello spettacolo “TOO LATE!”, protagonisti gli ormai tanto acclamati Motus. Più precisamente la meravigliosa Silvia Calderoni che, anche grazie a questo allestimento, si è aggiudicata lo scorso febbraio il premio Ubu come migliore attrice emergente.
Non di meno per questo viene la presenza dell'altro attore/performer Vladimir Aleksic il quale, subito dopo aver fatto accomodare assieme alla sua partner il pubblico tra i due estremi laterali del palcoscenico, lasciando il centro libero al tanto atteso “street contest”, si dimenerà sino all'ultima sfida per far riemergere sotto nuova forma, distante anni luce da una recitazione canonicamente classica, un Creonte al quanto improbabile: cammina, urla, fa domande sconnesse legate anche a uno sconcertante mutismo che cerca di far soccombere ma che invece fa sorridere la nostra Antigone. L'Antigone/Emone della Calderoni è già perfettamente incarnata nel corpo minuto e sensibile da danzatrice della performer che si presenta con tanto di baffi marroni e parrucca. Ma questo è niente: i due Motus ricorrono inevitabilmente alla metateatralità per rivelare i falsi meccanismi del teatro che si identificano, nelle loro parole, nei risvolti negativi della società. Il vettore di questi turbamenti? L'ironia, un'ironia troppo presente nella società come sostiene davanti al pubblico Silvia Calderoni, un'ironia che la nostra perfomer annulla completamente con le sue piroette, nel suo continuo abbaiare che prova un ottimo effetto del suono riprodotto dai microfoni.
Un verde underground, quanto alla scenografia, prevale: a cominciare dai tappeti arrotolati più volte dai due protagonisti, e dove per giunta rientra la montagna di poltroncine a sfinge della sala dell'India, la sfinge dove il nostro Creonte pagherà l'umiliazione con una stupenda discesa, buttandosi e aggrappandosi di piano in piano alle poltroncine. Una macabra scena sì, ma che nel suo ritmo armonico toglie il fiato e, sul finire, nell'insicurezza di un rapporto flagellatosi agli occhi degli spettatori, trova lieve conforto in una tomba dove a fare letteralmente da maschera è la politica. Speriamo di rivederlo presto, a breve!

Mauro Sole

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