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sabato 9 gennaio 2010

IL DIO DELLA CARNEFICINA

di Yasmina Reza

traduzione di Alessandra Serra

con Silvio Orlando, Alessio Boni,

Michela Cescon, Anna Bonaiuto

Regia Roberto Andò

Teatro Eliseo – Roma

Una commedia che ha spopolato in Francia, messa in scena per la prima volta in Italia con un cast d’eccezione, svela le contraddizioni di un mondo “adulto” illusoriamente responsabile e assennato. Due coppie di genitori si confrontano per dirimere con correttezza la lite scoppiata fra i figli. Ma come andrà a finire? Sarà possibile una discussione calma e serena tra persone adulte? O diventerà una notte di isteria tra insulti, capricci e lacrime? I ragazzi sono ragazzi, si sa... ma gli adulti finiscono per comportarsi anche peggio! (fonte: http://www.teatroeliseo.it)

Un titolo che ha poca attinenza con la commedia che poi si sviluppa in scena, spiazza lo spettatore, il quale si aspetta di vedere di fronte a sé una cupa atmosfera novecentesca: non è così. Si assiste ad una commedia, sicuramente amara ma resa dolce dalla bravura degli attori, quattro punte di diamante – un “quadrilogy”, direi – del teatro italiano che riescono a rendere benissimo un testo che, a mio avviso, vive solo grazie agli interpreti dell’hic et nunc. Un testo che, ad esempio, nel caso del personaggio interpretato da Alessio Boni, strizza l’occhio (per non dire che lo ruba completamente!, quasi copiandolo di sana pianta) al personaggio di Dick, presente in Play it again, Sam, indimenticabile commedia di Woody Allen. Il "clamoroso successo" di cui si parla in relazione a questo testo francamente non è visibile: si tratta, piuttosto, di continuare a fare apologie degli attori, si badi bene, di questi attori fra cui risalta in modo particolare Michela Cescon, per la sua grande padronanza del corpo, per il controllo che riesce a con-tenere la rabbia che il suo personaggio deve esprimere nel corso della vicenda. Non ci dilunghiamo. Manca una drammaturgia scritta, così come quella registica, un po’ assente: i corpi degli attori si sovrappongono spesso e volentieri, restando compressi in un angusto spazio quando la pedana enorme sulla quale si muovono potrebbe far muovere liberamente un numero indefinito di persone, invece vengono lasciati buchi magari utilizzabili.

Considerato che repetita iuvant…bravi gli attori. Peccato che, come i nostri lettori sanno, i nostri viziosi occhi non si accontentano di guardare soltanto gli attori, ma desiderano VEDERE uno spettacolo nel suo insieme.

Buona Scena!

Carlo Dilonardo

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