NERO WOLFE IN FESTA DI NATALE
dal romanzo di Rex Stout
con Vittorio Amandola, Alberto Caneva
Regia di Nino D’Agata
Teatro Stabile Del Giallo
dal 14 al 20 dicembre 2009
In pieno clima natalizio, Wolfe si trova ad affrontare contemporaneamente due casi: un delitto per avvelenamento e il pericolo incombente che una donna si piazzi in pianta stabile in casa sua in quanto, il suo fido collaboratore Archie Goodwin, gli annuncia che intende sposarsi. I due fatti si intrecciano e costringono Wolfe a uscire materialmente dalla sua famosa casa di arenaria per cercare di risolvere entrambi i casi. All’interno della vicenda scopriamo un lato “sentimentale” dell’impenetrabile Wolfe assolutamente inaspettato. Finale a sorpresa.
Un vero divertissement questo NERO WOLFE In FESTA DI NATALE in scena allo Stabile del Giallo fino al 20 dicembre.
Il regista Nino d'Agata dichiara di essere rimasto colpito da questo romanzo di Stout (da cui è stata tratta la pièce) poiché nella tradizione letteraria di Nero Wolfe rappresenta un inaspettato cambiamento: per la prima volta Archie Goodwin (insostituibile assistente di Wolfe) sembra essersi fatto accalappiare da una donna, ma ciò che è peggio, imporrà la sua presenza in casa del misogino detective: di qui il motore della storia. In secondo luogo perché l’ambientazione natalizia dallo spettacolo ben si adegua al contesto temporale. Sicché la serata diventa un giocoso pretesto per farsi gli auguri di Buon Natale. Gli attori dimostrano grande autoironia stilizzando i personaggi con tratti comici e grotteschi. Il pubblico non è affatto spiazzato dalla linea comica presa dal testo e si diverte insieme agli interpreti in un gioco di ironica derisione del genere giallo.Lo spettacolo, di per sé molto verboso, trova punti di forza nell’ottima scenografia e nello splendido disegno di luci che assecondano le molteplici ambientazioni. Ben riuscita la scelta musicale che accompagna e rafforza la linea comica dello spettacolo.
Tra gli interpreti spicca Alberto Caneva nel ruolo di Archie Goodwin per fluidità interpretativa e aderenza al ruolo, per l'eleganza nella parola e nella presenza scenica. Sono degne di nota l’utilizzo e la realizzazione dei flashback nella parte finale dello spettacolo. Il regista, Nino D’Agata, riesce con sapienza a confezionare uno spettacolo gradevolissimo che ogni spettatore saprà facilmente apprezzare.
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