più di 10.000 lettori hanno scelto LE GRANDI DIONISIE...

giovedì 12 gennaio 2017

Lello Arena
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli
e con
Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro,
Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
regia di Luciano Melchionna
scene Roberto Crea
costumi Milla
musiche Stag
disegno luci Salvatore Palladino
assistente alla regia Sara Esposito
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
debutto nazionale: martedì 26 luglio 2016 Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Un film non è uno spettacolo teatrale e uno spettacolo teatrale non è, né può essere un film. Il fatto che uno sia origine dell'altro anche nei casi migliori, non fa dedurre che entrambi siano prodotti perfetti. Uno può avere la meglio sull'altro per vari motivi che non siamo a descrivere in questa sede. 
Pur avendo dato i natali ad una delle commedie di Mario Monicelli, proposte e riproposte in televisione nel periodo natalizio, la sceneggiatura di Carmine Amoroso che pure aveva ottenuto la nomination ai David di Donatello, sembra, a nostro avviso, almeno in teatro, una commistione più o meno evidente di più testi, con un suo profilo ben definito ovviamente ma con una evidente strizzata d'occhio a Luca Cupiello con il suo malinconico amore per il suo presepe (che qui diventa l'albero di natale; forse siamo trasportati anche dal napoletano del protagonista? ), per arrivare all'Ayckbourne di Festa in Famiglia, in cui i figli di due coniugi tornano dai genitori, chi da solo, chi con il proprio partner, senza figli, per far visita, dopo tanto tempo, ai proprio genitori (qui l'occasione è la vigilia di natale). 
Lasciando i commenti su questi due riferimenti testuali e drammaturgici a spettatori un pochino più accorti ed esperti, focalizziamo l'attenzione sull'intero nucleo della vicenda che, se da un punto di vista registico ha dei momenti notevolmente curati, da un punto di vista drammaturgico viene retto solo ed esclusivamente dalla bravura e dall'esperienza, soprattutto dei singoli attori, di alcuni in modo particolare. A tal proposito è proprio l'esperienza di Lello Arena, nonché l'affetto che il pubblico per lui nutre, a metterlo in condizione di giocar facile, facendo leva anche su alcune performance vocali e fisiche che sono divenute ormai, una sua costante in altri spettacoli. Anche l'esperta Giorgia Trasselli diventa un punto di riferimento della vicenda. Ma si sa che con un punto non si fa un racconto... 
La regia di Luciano Melchionna, geniale e vispo regista del noto e straordinario Dignità Autonome di prostituzione disegna una drammaturgia scenica "casalinga", molto e forse fin troppo quieta, al netto di qualche bell'effetto creato dalle luci. La storia di contrasti, conflitti, si chiude brutalmente con forte cinismo e cattiveria (e questo è un parere che interessa davvero la soggettività del singolo spettatore) da parte di quei figli così erroneamente ritenuti felici, così legati a dei valori che tutti credevano essere quelli della famiglia, dell'amore per i genitori ed invece...tra quei serpenti si annida un tremenda verità... 
Alla fine, ma proprio alla fine fine...viene sì spiazzato lo spettatore, ma solo alla fine fine, troppo alla fine fine... quando per un intero atto e metà del secondo, poco avviene di veramente attrattivo e convincente. Una grande difficoltà di movimento degli attori, talvolta addirittura impacciati nei loro movimenti,  dovuta - forse - anche allo spazio scenico del teatro in cui chi scrive ha visto la replica;  spazio che invece era necessario non per l'euforia dello scrivente quanto per l'impianto scenico stesso. Alla chiusura del sipario, gli spettatori di sicuro ricorderanno di aver visto Lello Arena e Giorgia Trasselli ed altri giovani attori. Ma... tutto il resto?

Alle Amiche e agli Amici spettatori delle prossime repliche l'ardua sentenza...

Buona scena!
carlo dilonardo

Replica dell’ 11.01.2017
Presso il Teatro Margherita
Putignano (BA)

Nessun commento:

Posta un commento