più di 10.000 lettori hanno scelto LE GRANDI DIONISIE...

martedì 10 luglio 2012


LE FIGLIE DI MAGDALENE

con
gli allievi e i diplomandi dell’Accademia Teatrale Cassiopea

Regia
Tenerezza Fattore

Teatro SalaUno Roma
5-6-7-8 luglio 2012

In questo periodo capita sovente di imbattersi nei saggi finali delle numerose scuole di teatro. Alcune che farebbero bene a chiudere onde evitare di far irreparabili danni altre serie e valide soprattutto capaci di formare attori ed attrici. 
Tenerezza Fattore, direttrice della
Scuola di Teatro Cassiopea
Quando il saggio diventa un vero e proprio spettacolo, in cui non si sa più bene dove finisce l’allievo ed inizia l’attore significa che, per fortuna, i giovani hanno possibilità di imparare ed apprendere “l’arte segreta dell’attore”. Lo spettacolo diretto da Tenerezza Fattore ci mette in difficoltà nel recensirlo. Gli aggettivi positivi si sprecherebbero, le nostre impressioni avrebbero poco effetto rispetto al teatro a cui abbiamo assistito. Non vogliamo neppure parlare della sinossi, della storia racchiusa nel testo confezionato alla perfezione dalla stessa regista, ma una riflessione, certamente, va fatta. La forza e l’energia con cui Tenerezza Fattore riesce a dirigere più di trenta allievi attori in questo percorso drammaturgico a tinte forti, violente a volte strazianti va evidenziata; una violenza mai gratuita ma sempre credibile e funzionale alla storia. Tenere saldo il testo e chi lo re-cita non è poca cosa ma nello spettacolo a cui abbiamo assistito tutto è unito, mobile e immobile nello stesso tempo, una emblematica esperienza viva di opposti che si attraggono. Nessuno dei ragazzi e dei bambini che vi partecipano perde di vista il valore del teatro, la sacralità di quel luogo in cui la regista li ha condotti, nel pieno rispetto di chi li guarda, di chi li osserva comodamente seduto in platea. Arriva un pugno, un forte pugno allo stomaco assistendo al percorso drammaturgico: violenza che viene compensata dalla passione che questi giovani dimostrano nei confronti del teatro e nella totale fiducia che ripongono in chi li dirige, il che è già moltissimo. Lontano da logiche commerciali, senza un nome in locandina, assistiamo – come spesso accade – ad uno dei migliori spettacoli della stagione che si è appena conclusa ed i nostri lettori sanno che, per fortuna, non facciamo sviolinate a nessuno, sia esso interprete famoso o meno. Assistere ad uno straordinario spettacolo non è consuetudine, quando poi, questo l’alto livello viene mantenuto da giovanissimi, siamo ancora più gratificati dal fatto che se il momento in cui versa il teatro italiano è buio, sarà probabilmente illuminato molto presto. Per questi motivi di ordine morale, prima ancora che artistici il lavoro della Fattore e del suo staff con cui coordina il lavoro della scuola di teatro Cassiopea merita il più sincero e vero applauso. Invitiamo, comunque, tutti i ragazzi che vi hanno partecipato, proprio per la bellezza e la purezza del loro lavoro a continuare a non perdere la rotta, ad impegnarsi nello studio, nel lavoro e in una formazione che porti a risultati sempre eccellenti come quello a cui abbiamo avuto il piacere e la fortuna di assistere. Ad maiora…  
Buona Scena!
Carlo Dilonardo

A sipario chiuso…
A questo punto, ci viene di lanciare una proposta apparentemente folle a tutti i teatri italiani: provate, proviamo a creare una stagione senza nomi, senza volti televisivi – lo sappiamo, fanno cassetta – ma sarebbe interessante realizzare una stagione dedicata veramente ai nuovi giovani (senza finti proclami da parte dei direttori artistici), chissà che la salvezza del teatro non sia poi molto più vicina di quanto si crede. 

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