LE FIGLIE DI MAGDALENE
con
Regia
Tenerezza Fattore
Teatro SalaUno Roma
5-6-7-8 luglio 2012
In questo periodo capita sovente di imbattersi nei saggi finali
delle numerose scuole di teatro. Alcune che farebbero bene a chiudere onde evitare di far irreparabili danni altre serie e valide soprattutto capaci di formare attori ed attrici.
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Tenerezza Fattore, direttrice della
Scuola di Teatro Cassiopea |
Quando il saggio diventa un vero e proprio spettacolo, in cui non
si sa più bene dove finisce l’allievo ed inizia l’attore significa che, per
fortuna, i giovani hanno possibilità di imparare ed apprendere “l’arte segreta
dell’attore”. Lo spettacolo diretto da Tenerezza Fattore ci mette in difficoltà
nel recensirlo. Gli aggettivi positivi si sprecherebbero, le nostre impressioni
avrebbero poco effetto rispetto al
teatro
a cui abbiamo assistito. Non vogliamo neppure parlare della sinossi, della
storia racchiusa nel testo confezionato alla perfezione dalla stessa regista,
ma una riflessione, certamente, va fatta. La forza e l’energia con cui
Tenerezza Fattore riesce a dirigere più di trenta allievi attori in questo
percorso drammaturgico a tinte forti, violente a volte strazianti va evidenziata;
una violenza mai gratuita ma sempre credibile e funzionale alla storia. Tenere
saldo il testo e chi lo
re-cita non è
poca cosa ma nello spettacolo a cui abbiamo assistito tutto è unito, mobile e
immobile nello stesso tempo, una emblematica esperienza viva di opposti che si
attraggono. Nessuno dei ragazzi e dei bambini che vi partecipano perde di vista
il valore del teatro, la sacralità di quel luogo in cui la regista li ha
condotti, nel pieno rispetto di chi li guarda, di chi li osserva comodamente
seduto in platea. Arriva un pugno, un forte pugno allo stomaco assistendo al
percorso drammaturgico: violenza che viene compensata dalla passione che questi
giovani dimostrano nei confronti del teatro e nella totale fiducia che
ripongono in chi li dirige, il che è già moltissimo. Lontano da logiche
commerciali, senza un nome in locandina, assistiamo – come spesso accade – ad
uno dei migliori spettacoli della stagione che si è appena conclusa ed i nostri
lettori sanno che, per fortuna, non facciamo sviolinate a nessuno, sia esso
interprete famoso o meno. Assistere ad uno straordinario spettacolo non è
consuetudine, quando poi, questo l’alto livello viene mantenuto da giovanissimi,
siamo ancora più gratificati dal fatto che se il momento in cui versa il teatro
italiano è buio, sarà probabilmente illuminato molto presto. Per questi motivi
di ordine morale, prima ancora che artistici il lavoro della Fattore e del suo
staff con cui coordina il lavoro della scuola di teatro Cassiopea merita il
più sincero e vero applauso. Invitiamo, comunque, tutti i ragazzi che vi hanno partecipato, proprio per
la bellezza e la purezza del loro lavoro a continuare a non perdere la rotta, ad impegnarsi
nello studio, nel lavoro e in una formazione che porti a risultati sempre
eccellenti come quello a cui abbiamo avuto il piacere e la fortuna di
assistere. Ad maiora…
Buona Scena!
Carlo Dilonardo
A sipario chiuso…
A questo punto, ci viene di lanciare una proposta apparentemente
folle a tutti i teatri italiani: provate, proviamo a creare una stagione senza
nomi, senza volti televisivi – lo sappiamo, fanno cassetta – ma sarebbe
interessante realizzare una stagione dedicata veramente ai nuovi giovani (senza finti proclami da parte dei
direttori artistici), chissà che la salvezza del teatro non sia poi molto più
vicina di quanto si crede.
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