QUEL BRAVO RAGAZZO DI FRANCESCO NUTI
da un'idea di Rocco Tommaso Cicarelli
con
Rocco Tommaso Cicarelli, Camilla Bianchini, Diego D'Elia
Rocco Tommaso Cicarelli, Camilla Bianchini, Diego D'Elia
Regia
Diego D’Elia
Palazzo Santa Chiara - Roma
A
cinquantotto anni dalla sua nascita, il giovane autore siciliano Rocco Tommaso
Cicarelli dedica questo testo ad una delle figure più controverse della
cinematografia italiana: Francesco Nuti. Un evento significativo durato tre
giorni e messo in scena in un meraviglioso teatro sito nei pressi del più
conclamato e conosciuto Teatro Argentina. Nonostante
lo spettacolo veda un' orchestrazione generale ancora molto acerba non può non risultare interessante e coraggioso l’omaggio che i
tre giovani attori fanno a Francesco Nuti. Dopo
aver descritto gli esordi con il gruppo cabarettistico dei Giancattivi,
già formato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, si parla
delle sue partecipazioni a trasmissioni televisive di successo come Black
Out e Non Stop. Sempre con i Giancattivi, sotto la direzione dello
stesso Benvenuti, l’ esordio cinematografico avviene nel agli inizi degli anni Ottanta, con il film
Ad Ovest di Paperino. Sono
gli anni dei “neonati” Verdone, Troisi, Arena, De Caro e Nuti, appunto. Occhio
Pinocchio non incontra i favori del pubblico e pur continuando a girare,
il regista toscano pare avere un lento ma continuo rallentamento di consensi ai botteghini. Negli anni a seguire comincia
il vero momento di difficoltà per l’attore, cause private e non, lo portano ad
uno stato di depressione molto forte, fino all’alcolismo, causa di un
rovinoso incidente domestico che lo costringe su una sedia a rotelle.
È in questi anni
che la cinematografia si interessa al fenomeno del regista toscano ed è in
questo momento che Nuti raggiunge il massimo successo ma, come spesso accade, anche un difficoltoso rapporto con esso.Nel
decennio successivo il film Occhio Pinocchio non incontra i favori del
pubblico e pur continuando a girare, il regista toscano pare avere un lento ma
continuo rallentamento di consensi ai
botteghini.
Negli anni successivi comincia il vero momento di difficoltà per l’attore, cause private e non, lo portano ad uno stato di depressione molto forte, fino all’alcolismo. Nonostante gli sforzi per riprendersi e superare il brutto momento, un rovinoso incidente domestico costringe Francesco Nuti su una sedia a rotelle.
Cicarelli compie questo disincantato e nostalgico viaggio nella vita-carriera di Nuti attraverso alcuni momenti e scene salienti dei suoi film, riprodotte in scena, anche attraverso contributi audio che riportano alla luce l’inconfondibile parlata del regista toscano. Alla fine dello spettacolo spiega le ragioni che lo hanno spinto a questo testo; ragioni personali legate inesorabilmente al caso che gli consente di incontrare a Prato il regista toscano. Cicarelli, con il supporto dei suoi bravi colleghi Diego D’Elia e Camilla Bianchini regala al pubblico giunto un doveroso contributo a questo artista.
Francesco Nuti in Tutta colpa del Paradiso |
Negli anni successivi comincia il vero momento di difficoltà per l’attore, cause private e non, lo portano ad uno stato di depressione molto forte, fino all’alcolismo. Nonostante gli sforzi per riprendersi e superare il brutto momento, un rovinoso incidente domestico costringe Francesco Nuti su una sedia a rotelle.
Cicarelli compie questo disincantato e nostalgico viaggio nella vita-carriera di Nuti attraverso alcuni momenti e scene salienti dei suoi film, riprodotte in scena, anche attraverso contributi audio che riportano alla luce l’inconfondibile parlata del regista toscano. Alla fine dello spettacolo spiega le ragioni che lo hanno spinto a questo testo; ragioni personali legate inesorabilmente al caso che gli consente di incontrare a Prato il regista toscano. Cicarelli, con il supporto dei suoi bravi colleghi Diego D’Elia e Camilla Bianchini regala al pubblico giunto un doveroso contributo a questo artista.
Il libro curato dal fratello, edito da Rizzoli |
A margine, vogliamo ricordare una bella iniziativa. A fine spettacolo gli spettatori vengono invitati a lasciare in un grande pacco-regalo disposto all’ingresso, un ricordo, una testimonianza, un pensiero che il regista provvederà a far recapitare a Francesco Nuti. Ci è piaciuto molto questo gesto e volevamo renderlo pubblico.
Ancora,
il nostro “buon lavoro” va al cast di questo spettacolo con l’auspicio che
si possa lavorare ulteriormente su testo e scena per rendere al Nuti un
ricordo davvero incancellabile.
Buona
Scena!
Carlo
Dilonardo
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