Marina
Confalone
RACCIONEPECCUI
di Giuseppe
Bertolucci
È una lezione di teatro in
forma di corpo quella che l’attrice napoletana Marina Confalone concede al
pubblico con lo spettacolo Raccionepeccui. Un testo di Giuseppe Bertolucci, a
tratti grottesco, brillante ma anche violento, emozionalmente devastante che
sviscera apertamente alcune verità nascoste nell’anima di una disperata (e
sfortunata) donna meridionale, testimone - suo malgrado - di momenti di vita
che vengono raccontati con una carica emotiva di grandissimo spessore. I piedi
dell’attrice sono incollati al palco per quarantacinque minuti, il corpo vive
da busto in su, il resto è tutto (in)consapevole bloccato, fermo, immobile: è
così che i principi dell’antropologia teatrale vengono messi in mostra con la
complicità e la bravura di un’attrice dalle qualità sceniche di livello
altissimo.Una vocalità ed una
gestualità precisa e curata mettono in luce qualità attoriali che, come si
diceva all’inizio, diventano più proficue di una lezione di teatro. Gli
spettatori restano incollati per tutto il tempo di questo incessante fluire di
parole e tributano all’attrice quasi centoventi secondi di meritatissimi
applausi. Ed è di fronte a queste performance che si ha il dovere e la
necessità di continuare ad osservare il buon
teatro, quello che nonostante quello che si può credere, è fatto solo con il corpo dell’attore e per mezzo del corpo dell’attore, senza
orpelli, senza contorni (sia pur “gustosi” , ma talvolta inutili).
La vera arte
del teatro è contenuta nel corpo, nel sudore, nel sangue dell’attore che
continua a vivere nel mondo di un qualcuno altro
da sé. La Confalone stupisce per il suo modo di entrare in contatto in modo
così stringente con l’altro/a, con
una efficacia scenica ed una capacità interpretativa magistrali. Un bellissimo
esempio di teatro, modello della fisionomia della scena descritta da Peter
Brook ne La porta aperta. Un’uscita
da teatro che è innanzitutto un “grazie” a questa boccata d’ossigeno che Marina
Confalone ha concesso agli spettatori nel gioiello architettonico come è il
teatro Van Westerhout di Mola di Bari, la cui direzione artistica ha dato vita ad una stagione teatrale molto interessante e stimolante da un punto di vista artistico e culturale. E lo spettacolo Raccionepeccui ne fa ragionevolmente e giustamente parte.
Buona
scena!
carlo
dilonardo